Obbligo a tre anni: Dovere d’asilo

di Massimo Gramellini, dal Corriere della Sera di oggi  

La Francia di Macron ha reso obbligatoria la scuola materna per i bambini di tre anni. Nei fatti succedeva già, ma ora c’è una legge. E c’è, se permettete, un’idea forte di società.

Qualche nostalgico della mia generazione potrà storcere il naso, rimpiangendo le nostre infanzie piene di tempi morti, in realtà vivissimi, trascorse oziando e fantasticando.

Ma dietro la decisione del nuovo governo francese si intravede una strategia, una visione larga, non le solite scelte di piccolo cabotaggio per accontentare questa o quella corporazione, che invece è il modo di fare politica degli «statisti» italiani.

Garantire mezza giornata fuori di casa a tutti i bambini dai tre anni in su significa abituarli fin da piccolissimi a sentirsi parte di una comunità, sia pure tra mille disagi: ormai tutto il mondo è periferia, non solo a Parigi.

Significa anche migliorare la qualità della vita dei loro genitori. In particolare delle madri, sempre le prime a sacrificare le aspirazioni personali sull’altare della famiglia. Non sarà un caso se i francesi fanno ancora figli, mentre in Italia le rare culle vengono additate per strada come star del cinema.

Una visione di questo tipo non basta averla. Bisogna poi possedere una struttura in grado di realizzarla. Se penso a come funziona la loro scuola, e a come è stata ridotta la nostra, da italiano felice di esserlo mi concedo il lusso di invidiarli, per una volta.

Chapeau.