ANCI discute sulla fornitura dei pasti agli insegnanti statali

Verbale ANCI incontro 19 ottobre 2012 a Bologna 

Il Presidente Roman introduce la discussione sul pagamento della mensa agli insegnati statali; lamenta il fatto che il Ministro Profumo aveva preso l’impegno, nella scorsa Commissione, di risolvere il problema, ma rileva che al momento nulla è stato fatto per risolvere il problema. In realtà il vero problema è che i comuni pagano una quota della mensa ai dipendenti di un’altra istituzione che non è il Comune. Adesso a seguito di una norma inserita nella spending rewiew è previsto di calcolare sul numero di classi il contributo da erogare ai Comuni, tale norma avrà un incidenza relativa, ma rimane il fatto di non avere dato seguito alla nostra proposta e ciò ci mette nella condizione di dover continuare la battaglia per una questione di principio. Quindi continueremo a chiedere al MIUR e al legislatore che questo errore normativo venga risolto.

Prende la parola Daniela Ruffino che propone di ascoltare l’esperienza del Sindaco di Induno Olona, in merito al contributo pasti insegnanti.

Il Sindaco di Induno Olona – riferisce che già da 3 anni, in accordo con la ditta appaltatrice e grazie alla collaborazione degli stessi insegnanti, riesce con i euro 2,50 del rimborso statale a fornire al personale un primo o un secondo più frutta, in modo da non distogliere ulteriori fondi comunali dai progetti didattici.

Piera Vismara, Anci Lombardia – Il problema del pasto insegnanti ci consente di affrontare due livelli della problematica, uno che riguarda i dipendenti e l’altro rispetto all’utenza.
Per quanto riguarda l’insufficienza del rimborso, bisogna verificare se ci sono i presupposti per una battaglia a livello giuridico questo è un problema che va approfondito, anche se troveremo delle resistenze da parte dei sindacati, ci troviamo ad affrontare la problematica dal punto di vista dei ragazzi.
Questione della gratuità dei servizi perché ormai le difficoltà sono anche per garantire il pasto agli alunni.

Aldo Garbarini, Dirigente del Comune di Torino: il Comune sta cercando di risolvere il problema della mensa attivandosi come il Comune di Induno Olona. Ma l’interpretazione che stiamo dando alla spending rewiew, è che il Governo ha scritto che è di competenza dell’ente locale. Pongo all’attenzione della Commissione ANCI che il ragionamento con lo Stato si debba aprire nell’ambito della discussione sulle funzioni trasferite agli enti locali e condivide la battaglia che ha proposto il presidente Riccardo Roman.

Daniela Ruffino sostiene che bisogna impegnarsi su due/tre aspetti e portali avanti. Abbiamo fatto passi graduali.
C’è stato un dialogo con sia con il Ministro e i funzionari del MIUR, ma adesso dobbiamo chiudere. Il Presidente Riccardo Roman terminerà il mandato nel 2013, quindi per quella data la Commissione dovrà riuscire a concludere. Dobbiamo avere risposte concrete.

Prende la parola il Sindaco di Giarole (Alessandria), il quale precisa che per questioni di soldi si sta facendo il percorso inverso e come comuni non avremo molta scelta se non quella di andare a prenderci il personale esterno.

Iuna Sassi – Assessore del Comune di Reggio Emilia: non condivide le riflessioni del Sindaco di Giarole. La soluzione non è quella di introdurre del personale esterno. Bisogna trovare la modalità per cui il MIUR e il Ministero delle Finanze, riconosca ai Comuni il trasferimento di questa voce di spesa che in base alla dimensione dei comuni varia di molto. Non si deve tornare indietro ma andare avanti. La soluzione non può essere quella di inserire personale esterno; il tempo pieno ha una valenza educativa e non credo che ci costerebbe meno prendere una persona esterna rispetto al pagamento del pasto insegnanti. Se la funzione viene delegata che questa sia riconosciuta come una funzione non nostra svolta per personale altrui ma non tornerei indietro da questa strada.