I Comuni abbandonano il tavolo con il Governo

  Nel corso della Conferenza Unificata di oggi 20 settembre 2018  , l’ANCI ha interrotto le relazioni istituzionali con il Governo; conseguentemente i lavori della Conferenza non si sono conclusi.

A seguire la sintesi dei provvedimenti inseriti all’odg della Conferenza sui quali l’ANCI avrebbe espresso parere favorevole che sono per il momento sospesi:

1) Decreto “Piano di riparto 2018 sistema integrato 0/6”

Per il 2018 sono previsti 224 milioni di euro (15 milioni in più rispetto al 2017). Il riparto di tali risorse avverrà secondo i criteri condivisi nell’ambito della commissione istruzione, politiche educative ed edilizia scolastica dell’ANCI, proposta accolta anche dal Ministero dell’Istruzione e dalle Regioni.

Questi i criteri:

– l’importo pari a 209 milioni, corrispondente alle risorse erogate lo scorso anno, sarà ripartito con gli stessi criteri e percentuali dello scorso anno (40 % in base alla popolazione compresa tra 0 /6 anni dati istat; 50 % base in proporzione alla percentuale di iscritti ai servizi educativi dati dipartimento politiche per la famiglia rispetto alla popolazione di età compresa tra 0/3 anni dati istat; 10% in misura proporzionale alla popolazione di età compre e sei anni non iscritta alla scuole infanzia statali );

– i 15 milioni aggiuntivi saranno ripartiti tra le Regioni che si collocano al di sotto della media nazionale della percentuale di iscritti ai servizi educativi rispetto alla popolazione di età compresa tra zero e tre anni, pari al 26,13%, in proporzione all’incremento della popolazione 0/3 da servire per raggiungere la media nazionale. Sono 7 le Regioni che avranno questo incremento, mentre le altre riceveranno le medesime risorse dello scorso anno.

Al momento è individuato al 20 ottobre, il termine entro il quale le Regioni devono inviare al ministero gli elenchi dei Comuni ; il ministero entro un mese dalla ricezione eroga le somme ai Comuni.

L’ANCI chiederà in sede politica una maggiore attenzione da parte delle Regioni alle scadenza individuata per l’invio degli elenchi per evitare che i Comuni ricevano con eccessivo ritardo le risorse a loro destinate.

Solleciterà inoltre l’insediamento e la convocazione urgente della Cabina di Regia, per monitorare e valutare l’efficacia degli interventi nonché definire gli indicatori per misurare il livello di raggiungimento degli obiettivi del piano.

2) Decreto per il rinnovo per un anno dell’Accordo quadro su “Sezioni primavera”.

Nell’esprimere accordo l’ANCI ha richiesto che a partire dal prossimo anno queste risorse confluiscano nel fondo destinato al sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni che ovviamente ricomprende anche i servizi per i bambini nella fascia 24/36 mesi.

3) Schemi di decreto recante le modalità di erogazione delle borse di studio per il 2017 e il 2018

Gli schemi di decreto prevedono l’erogazione delle risorse per le borse di studio per gli anni 2017 e 2018, a favore degli studenti della scuola secondaria di secondo grado, con disagio economico che abbiano un livello ISEE in misura non superiore a 15.748,78 euro. Le borse di studio sono finalizzate all’acquisto dei libri di testo, all’accesso ai beni e servizi di trasporto e di natura culturale. E’ previsto uno stanziamento di 30 mln di euro per il 2017, 33,4 mln per il 2018 e 39,7 mln a decorrere il 2019.

L’ANCI esprime intesa ma evidenzia alcune criticità sui ritardi con i quali saranno erogate le risorse sia per l’anno 2017 sia per l’anno 2018, dovuti sia a problemi con Poste spa per l’annualità 2017 che alle tempistiche di alcune procedure che dovranno espletare le Regioni, come previsto nei decreti. ANCI nelle riunioni tecniche aveva chiesto di anticipare alcune scadenze, proposta che non ha trovato accoglimento. Questo comporterà che le famiglie beneficiarie riceveranno le borse di studio a fine anno scolastico.

L’ANCI, come già proposto in sede tecnica, in sede politica chiederà per il 2019 una programmazione con scadenze procedurali anticipate affinché le borse di studio vengano erogate in tempi utili alle famiglie.

Sarà inoltre ribadita la criticità relativa alla drastica riduzione dei finanziamenti disponibili per le borse di studio, sia a livello centrale (fondo istituito dalla L. 62/2000), che a causa della clausola di salvaguardia sulla concorrenza agli obiettivi di finanza pubblica da parte delle regioni, chiedendo l’ incremento delle risorse e la convocazione di un tavolo per individuare possibili soluzioni per escludere le risorse dalle clausole di salvaguardia.