Linee guida per l’educazione alimentare 2015

Nota Miur 31 ottobre 2015, s.n.  

LINEE GUIDA PER L’EDUCAZIONE ALIMENTARE 2015

(VEDI INTERO DOCUMENTO)

Pubblicate dal Miur e presentate in occasione di EXPO Milano 2015, sul tema del cibo. Le questioni fondamentali sulle quali si è articolato il confronto internazionale sono:
-La FOOD SECURITY, rafforzare la sicurezza alimentare per tutti gli esseri umani umani al fine di eliminare la sete, la fame e la malnutrizione.
– La FOOD SAFETY, assicurare un’alimentazione sana a tutti gli esseri umani.
– DEBELLARE le nuove grandi patologie sociali caratteristiche della nostra epoca e correlate all’alimentazione (obesità, malattie cardiovascolari, ecc).
– INNOVARE con la ricerca e le tecnologie al fine di migliorare in modo sostenibile le caratteristiche nutritive dei prodotti.
– EDUCARE ad un’adeguata alimentazione per favorire sani stili di vita.
– VALORIZZARE la conoscenza delle tradizioni alimentari come espressioni culturali, etiche sociali ed etniche.

1. I CONTESTI DELLE LINEE GUIDA MIUR 2015
L’alimentazione adeguata è uno dei diritti inalienabili affermati nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani adottata dall’assemblea delle nazioni unite il 10-12-1948.
L’emergenza alimentare è un aspetto quanto mai inquietante dell’assenza di un assetto internazionale fondato sul diritto sulla convivenza pacifica e sull’utilizzo responsabile delle risorse del Pianeta
L’attuale paradosso mondiale vede oltre un miliardo di persone in sovrappeso o addirittura obese e il terribile contrasto è con l’analoga cifra di chi è in condizioni di difficile sopravvivenza alimentare. Il cambiamento deve partire anzitutto da azioni di conoscenza e informazione
EXPO 2015 si propone quindi come momento di incontro e riflessione con lo scopo di incoraggiare scelte produttive e consumi consapevoli, promuovendo sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente, solidarietà e cooperazione allo sviluppo.
Dalla Scuola possono e devono certamente provenire idee e suggerimenti adeguati allo sviluppo di tali argomenti
deve aiutare i giovani a partecipare in maniera più consapevole e positiva alla costruzione e al miglioramento della Società partendo anche dal tema dell’alimentazione. La Scuola italiana sta affrontando da anni percorsi di Educazione Alimentare con diversi obiettivi tra cui favorire nelle nuove generazioni la prevenzione dei più comuni problemi di salute legati all’alimentazione, far loro conoscere le opportunità di studio, e favorire l’intercultura fra studenti, docenti e famiglie
è necessario educare le giovani generazioni all’uso e al consumo consapevole di cibi sempre più sicuri, buoni e sani, provenienti da filiere legali e sostenibili per l’ambiente, la società e l’economia.
L’Educazione a scelte alimentari consapevoli, dunque, diventa una delle scommesse educative per garantire benessere e sicurezza alimentare, sostenibilità, legalità.
La cultura alimentare italiana
l’Italia offra tradizionalmente una Cultura Alimentare ed enogastronomica, di alta qualità, eccezionalmente diffusa e multiforme è la base del riconoscimento UNESCO alla “Dieta Mediterranea” conferito all’Italia e agli altri Paesi che la adottano patrimonio di inestimabile valore, culturale ed economico.
I valori di EXPO 2015 come base per un intervento educativo-
EXPO 2015 offre un’occasione irripetibile per dare centralità ai temi dell’Educazione Alimentare e porre le basi per infrastrutture e strutture d’eccellenza a supporto della sua diffusione
l’Educazione Alimentare praticata nelle Scuole italiane richiede un approccio aiuti i giovani a prendere consapevolezza del proprio rapporto con il cibo per orientarlo in modo sano. E’ inoltre necessario far comprendere ai giovani che ogni attività di produzione alimentare e ogni conseguente filiera implicano un coinvolgimento dell’uomo sull’ambiente e sull’organizzazione sociale, e che gli effetti di questi interventi, quanto i loro costi, devono essere ricompresi nell’idea di qualità reale del prodotto.

Il contesto sanitario in cui si colloca l’ed. Alim. In Italia
rilevanti nella popolazione giovanile i problemi legati a cattive abitudini alimentari e alla pratica di stili di vita poco sani
allarmante aumento di bambini sovrappeso o obesi
per questo la scuola deve disincentivare un elevato apporto calorico di lipidi per porzione e incentivare il consumo consapevole di prodotti ortofrutticoli. Dati aggiornati relativi agli stili di vita e allo stato dei bambini italiani sono forniti dal Sistema di Sorveglianza “OKkio alla SALUTE
Nel 2014 I bambini in sovrappeso sono il 20,9% e i bambini obesi sono il 9,8%  un’indispensabile azione preventiva con iniziative di Educazione Alimentare rivolte alle giovani generazioni , sottolineando come l’attività fisica, da intendersi composta tanto dall’attività motoria quanto da quella sportiva, sia essenziale per il mantenimento di un buono stato di salute e di un equilibrato rapporto energetico contro anche la sedentarietà tipica delle società in forte sviluppo.

Il contesto socio-economico e culturale
il modello alimentare italiano ha subito una trasformazione che ha visto un lento evolversi da un consumo di tipo soprattutto “quantitativo”, tipico degli anni ’70 e ’80, verso un consumo più consapevole che si è orientato maggiormente verso una scelta “qualitativa” di cibi sani che rispettino l’ambiente. Nonostante questo, ci sono fattori che condizionano negativamente i comportamenti alimentari degli italiani:
• La destrutturazione della preparazione dei pasti, che si manifesta nella ricerca e nel consumo di alimenti ready to cook e ready to eat
• La destrutturazione della giornata alimentare, che si manifesta frantumando il ritmo tradizionale della Dieta Mediterranea, colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena (si trova tutto ovunque, quindi si può mangiare sempre)
• La diffusione dei pasti fuori casa

Il contesto agroalimentare italiano e la dieta mediterranea
Oggi occorre riesaminare l’alimentazione italiana anche attraverso i suoi valori tradizionali, riportando in primo piano lo storico denominatore comune della pratica alimentare conviviale, semplice, misurata, economica e naturale che da sempre si sviluppava nella famiglia
In quest’ottica, la Scuola si configura come l’Istituto sociale che prima di ogni altro può assolvere il compito di guidare il processo di riappropriazione e di esplorazione del patrimonio alimentare del nostro Paese e si rivela il luogo di elezione per fare Educazione Alimentare in modo continuativo.

IL RUOLO DELLA SCUOLA PER L’ED. ALIMENTARE

Le principali tappe: 1975
“Prima Conferenza Nazionale per l’Educazione Alimentare”. 1981
convegno “L’Educazione Alimentare in Europa”. Da questi emerse: il bisogno di distinguere tra “momento informativo” e “momento educativo” nell’ambito della comunicazione volta a migliorare le abitudini alimentari, il riconoscimento della complessità dell’atto alimentare, la necessità di affrontare l’Educazione Alimentare in modo sistemico. Punti di debolezza dei progetti che nacquero in questo periodo: l’identificazione dell’Educazione Alimentare con l’educazione nutrizionale e la dispersione delle esperienze. Negli anni successivi si iniziò a spostare l’approccio all’Educazione Alimentare su un piano che fosse realmente motivante
diffondersi di progetti di ed. sensoriale e rivalutazione delle attività di cucina a scuola
i risultati di questo cambiamento furono incoraggianti.

Dal 2001 ad oggi
nel 2001 ci fu la seconda conferenza nazionale per l’ed alimentare   quattro parametri essenziali: sicurezza , caratteristiche sensoriali ; valore nutritivo, gratificazione. Oggi si è aggiunto un parametro qualitativo imprescindibile, l’idea di sostenibilità, direttamente legata all’impatto che le produzioni agroalimentari hanno sull’ambiente e sull’organizzazione sociale, considerando anche gli aspetti etici della produzione e del consumo. In sostanza, il considerare i valori della sostenibilità diventa una chiave fondamentale per garantire la significatività e l’efficacia dell’Educazione Alimentare. Le prime linee guida per l’ed alimentare nella scuola italiana risalgono al 22.09.2011.

Gli attuali obiettivi dell’ ed. al. A scuola:

• incentivare la consapevolezza dell’importanza del rapporto cibo-salute
• favorire l’adozione di sani comportamenti alimentari, adottando le metodologie didattiche più opportune
• promuovere la conoscenza del sistema agroalimentare • promuovere la trasversalità dell’Educazione Alimentare
• promuovere un concetto di socialità complessiva del cibo.
Programmare per competenze
Gli obiettivi indicati sono raggiungibili solo con una pluralità di strategie educative. In particolare, il concetto di competenza come chiave per strutturazione di nuovi percorsi formativi che consentano lo sviluppo individuale dell’allievo
È proprio nel quadro dell’acquisizione di competenze chiave che si colloca l’intero percorso di Educazione Alimentare.

3. CONTENUTI E METODOLOGIE DELL’ED. ALIMENTARE SCOLASTICA
Contenuti
5 aree tematiche fondamentali: 1) Il rapporto sensoriale con gli alimenti Gli organi di senso sono il primo e più importante strumento a nostra disposizione per conoscere e valutare un alimento. 2) La nutrizione e l’ambito scientifico La considerazione dei temi legati alla composizione degli alimenti, alla fisiologia della nutrizione e agli elementi di base della scienza dell’alimentazione, sono parti fondamentali del programma educativo.  3) La merceologia, ovvero la conoscenza del cibo La conoscenza degli alimenti, andando alle radici della produzione alimentare e affrontando le fasi della trasformazione, del confezionamento, dell’etichettatura, della distribuzione, della conservazione e della preparazione del cibo, consente di acquisire conoscenze indispensabili per un consumo attento e consapevole.
4)L’igiene e la sicurezza alimentari L’importanza delle corrette manipolazioni degli alimenti e di una giusta conservazione rappresenta un aspetto essenziale da trattare all’interno dell’attività di Educazione Alimentare.
5) è essenziale l’attenzione agli aspetti dell’evoluzione culturale, che gravitano intorno al cibo e al sistema agroalimentare: il rapporto con il territorio e il lavoro; le sue risorse e gli elementi di sostenibilità; le diverse tradizioni enogastronomiche; il confronto interculturale e la valorizzazione della biodiversità.
Tutte e 5 queste aree tematiche devono essere trattate, prese singolarmente non sono infatti esaustive.

Metodologie
è necessario creare un percorso a spirale che accompagni gli individui, a partire dalla Scuola dell’infanzia, all’acquisizione di un adeguato grado di consapevolezza e di capacità critica e operativa, rispetto alla complessità dell’atto alimentare. Questo percorso sarà caratterizzato da 4 momenti: Io, il cibo nel mio piatto e il mio corpo. Io, il cibo nella mia giornata, la Scuola e la famiglia. Io, il cibo, la stagione, gli amici e il territorio in cui vivo. Io, il cibo e la società, nel mondo e nel tempo.

La didattica per progetti
Programmare e portare avanti una didattica per progetti significa privilegiare un approccio psicopedagogico di tipo costruttivista, nel quale l’accento è posto sull’impegno attivo da parte degli allievi nel costruirsi organicamente una propria conoscenza, sulla base di un setting esperienziale che faccia emergere le potenzialità d’apprendimento.
Indicatori di qualità dell’attività didattica: •Prevede momenti di informazione e di formazione specifici, disciplinari e interdisciplinari, tesi a garantire il coinvolgimento di tutte le risorse necessarie. • È funzionale al raggiungimento di specifici obiettivi disciplinari e trasversali e si basa sulla “normale attività disciplinare. • Si avvale di modalità didattiche idonee a motivare gli allievi rendendoli protagonisti consapevoli e responsabili del proprio processo di apprendimento. • Prevede di coinvolgere gli studenti – di ogni età, ordine e grado – secondo modalità che inquadrino la diversità come risorsa e non quale limite; • Assume l’operatività e l’attività laboratoriale come pratica normale d’apprendimento. • Si avvale del contributo, e lo coordina, offerto dalle Amministrazioni pubbliche, dagli Enti locali. • Viene adeguatamente monitorato e valutato; • Viene inserito nel piano dell’offerta formativa della Scuola, a garanzia di una piena assunzione di responsabilità, condivisione e continuità.

L’importanza delle TIC per l’Ed. Alimentare
• La qualità dei messaggi e degli stimoli veicolati attraverso la multimedialità che permettono di competere con i più sofisticati strumenti di persuasione pubblicitaria televisiva
• Il livello di interattività facilmente realizzabile, capace di stimolare un comportamento attivo del discente • La possibilità di comunicare con gli altri permettendo un diverso stile partecipativo a esperienze comuni • La produzione di materiale didattico e la sua diffusione.

CAPITOLO 4
alcune “parole chiave” come base per azioni efficaci sono state individuate durante l’evento “Le idee di EXPO 2015 – Verso la Carta di Milano”, organizzato dal Governo italiano
La “Carta di Milano”, eredità di EXPO 2015, descrive una serie di impegni che devono essere assunti dai firmatari: i cittadini, il mondo delle imprese e delle professioni, le associazioni e fondazioni non-profit, le Istituzioni pubbliche, tutti responsabilizzati su questioni cruciali quali il diritto al cibo, gli sprechi alimentari ecc.
i punti emersi dal confronto tra gli Esperti che hanno partecipato:
“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”
C’è il nutrimento fisico, ma c’è anche un nutrimento culturale, non meno utile, soprattutto se legato alla conoscenza del cibo, la lotta agli sprechi alimentari e dell’acqua, al rispetto delle diversità dei consumi e dell’ambiente. Tutto questo è Educazione Alimentare.
L’Italia è uno dei Paesi riconosciuti dall’UNESCO per la “Dieta Mediterranea”
Parlando di “dieta” non dobbiamo erroneamente sottolinearne valenze restrittive o proibitive, ma favorire invece la conoscenza delle proprietà degli alimenti del nostro territorio.
“Fare Educazione Alimentare”
Educare al corretto utilizzo degli alimenti, alla giusta porzionatura.
La Scuola può fare molto
già dalle classi primarie, per informare i ragazzi sulle conseguenze di poco, troppo o cattivo cibo, nonché dell’importanza dell’attività motoria e sportiva per il raggiungimento e il mantenimento della Condizione di Benessere.
Impegni prioritari della scuola:
• Assumere la responsabilità dell’Educazione Alimentare lungo tutto l’arco del percorso di istruzione e formativo
• Formare le giovani generazioni all’uso e al consumo consapevole del cibo; • Stabilire alleanze positive con le famiglie e con la propria comunità
• Dare attenzione costante alla dimensione della territorialità
• Conservare il passato della tradizione alimentare, formando all’innovazione
• Favorire una cultura della legalità

Parole chiave e concetti per la carta di Milano identificati per l’Ed. alimentare:
Conoscenza. Come strumento essenziale di analisi della realtà, perché i giovani esercitino il proprio protagonismo critico nei comportamenti quotidiani;
Sostenibilità. Al centro dell’azione educativa; tra i vari temi che afferiscono a questa parola chiave: il rispetto dell’ambiente, di principi etici, la Food Safety e la Food Security, la lotta agli sprechi di cibo e di acqua;
Territorialità. L’importanza della sovranità alimentare, del valorizzare le eccellenze del territorio e del contrastare le frodi alimentari nei loro diversi aspetti, danno enorme per il Made in Italy;
Collaborazione. Tra Istituzioni, tra Scuola e famiglie, tra Scuola e stakeholder a livello locale e nazionale, tra reti di Scuole e realtà produttive, agricole, turistiche, ristorative, commerciali, nonché collaborazione continuativa con tutti i mezzi di informazione;
Legalità e Sicurezza. Ovvero, favorire l’esercizio di competenze e professionalità efficaci per la difesa sociale e la valorizzazione del Made in Italy nella legalità e sicurezza del settore agroalimentare;
Ricerca e Innovazione. La ricerca, centralizzata e continuativa come diritto-dovere, soprattutto grazie a tecnologia e formazione: l’uso di nuove tecnologie e il contatto sempre più internazionale per migliorare la cultura e l’intercultura.

CAPITOLO 5 I PROTAGONISTI
Fino a non troppi anni fa l’Educazione Alimentare si faceva in famiglia, oggi la Scuola ha visto allargare la propria responsabilità educativa in questo ambito.
E’ fondamentale attivare ampie sinergie capaci di coinvolgere tutti i soggetti della vita sociale e univocamente finalizzate alla promozione del benessere, come indispensabile elemento di crescita comune. Le Istituzioni socio sanitarie, gli Enti locali, l’industria alimentare, il mondo agricolo, della produzione, della distribuzione, della vendita e della comunicazione, e soprattutto le famiglie, i cittadini.
L’importanza del coinvolgimento delle famiglie
Le famiglie sono chiamate in questo quadro a una partecipazione collaborativa sui temi dell’Educazione Alimentare. L’influenza che la famiglia esercita sul comportamento alimentare di bambini e ragazzi è determinante.
Il territorio e i suoi operatori
Con l’autonomia scolastica si sono poste le basi per un diverso modo di relazionarsi dell’Istituto scolastico con il territorio
per realizzare attività efficaci di Educazione Alimentare, è di grande importanza cercare di stabilire relazioni e sinergie tra il mondo scolastico e i soggetti di riferimento (stakeholder) operanti nel territorio, quali la ristorazione.
Le Istituzioni socio sanitarie
È evidente come ogni azione educativa orientata alla promozione della salute si debba fondare su dati sanitari e sulle conoscenze scientifiche più attuali e documentate per poter innestare, su questa base conoscitiva, le opportune metodologie didattiche. In questo senso il rapporto tra la Scuola e le Istituzioni socio sanitarie, centrali e territoriali, si configura come indispensabile.

CAPITOLO 6. CONCLUSIONI
Le presenti “Linee Guida MIUR 2015”, configurano il quadro epistemologico nel quale collocare l’Educazione Alimentare nel Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione italiano, anche alla luce delle eredità educative e culturali di EXPO 2015. 5 punti da evidenziare:
“EXPO Universale
evento non fieristico, non di natura commerciale, ma educativo e didattico”. Il MIUR è un interlocutore privilegiato continuativo, indipendentemente dall’EXPO, dei giovani e degli studenti.
“Conoscere per scegliere”
Solo attraverso un’ampia e aggiornata conoscenza del sistema alimentare è possibile fare scelte corrette, per sé stessi e per la collettività della quale facciamo parte. Proprio i giovani potranno realizzare il cambiamento in positivo.
“Conoscere i luoghi del cibo, anche per imparare i mestieri e le professioni del cibo”–>La visita delle Scuole all’area espositiva di EXPO Milano 2015 è uno stimolo per la didattica e un modo per far conoscere luoghi, saperi e prodotti di grande valore, spesso poco conosciuti.
Al termine dei 6 mesi espositivi, una grande eredità immateriale di conoscenze e didattica sull’Alimentazione”
Nel Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione, il percorso di Educazione Alimentare continuerà, dalle Scuole primarie all’Università.
“Obiettivo della Scuola italiana con EXPO è che stimoli l’attività educativa”
Il percorso di Educazione Alimentare continuerà rinvigorito, dalle primarie all’Università. EXPO 2015 inteso quale punto di partenza e non di arrivo per la migliore conoscenza del cibo. Il cibo è cultura, il cibo unisce. Lo si impara a Scuola, lo si rafforza nella vita di tutti i giorni.