Il Comune di Torino si rallegra per la sentenza sul pasto domestico nella scuola

Intervista al quotidiano La Stampa del 31 luglio 2019  

L’Assessora all’istruzione del Comune di Torino Antonietta Di Martino ha illustrato al quotidiano La Stampa, l’interpretazione del Comune sulla sentenza della Corte di Cassazione 30 luglio 2019, n. 20504.

«Ci sono diversi passaggi del testo -ha dichiarato- in cui si dice che non c’è diritto al pasto domestico, e questo è un punto fermo. Molti genitori sono convinti di avere dei diritti che la sentenza ha detto che non sono configurabili».

«Il Comune non ha intenzione mettere in discussione il nuovo regime così come quando sono uscite le prime sentenze la Città si è adoperata per ottemperare alle disposizioni. Ora succederà la stessa cosa».

«Parleremo con i dirigenti degli uffici e i presidi per capire come intervenire sulla questione. Sappiamo perfettamente quanto sia delicata».

«Siamo pronti anche ad ascoltare le scuole che propongono soluzioni diverse, o i problemi sollevati dai genitori. Ma il punto di partenza della sentenza è che la mensa è il fulcro della ristorazione scolastica. E noi pensiamo che abbia anche un grande valore educativo e sociale».

Federica Patti, l’assessora sostituita a gennaio dalla Di Martino, ha dichiarato: «Ha vinto la mia convinzione che la ristorazione sia principalmente a tutela del diritto di tutti i bambini e le bambine ad avere pari opportunità in una scuola che, con grande lungimiranza, ha inserito il pasto come elemento integrante dell’offerta formativa e dell’educazione».