Obbligo vaccinale del personale scolastico – Pareri Ministero Istruzione

Nota 17 dicembre 2021, n. 1927   

Con riferimento a quesiti pervenuti in merito alla gestione dell’obbligo vaccinale anti SARS-CoV-2,
esteso al personale scolastico dall’art. 4-ter, decreto-legge 1 aprile 2021, n. 44, introdotto dal
decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172, si forniscono di seguito i riscontri richiesti, a parere di
questa Amministrazione.

1)Personale soggetto all’obbligo vaccinale
A partire dal 15 dicembre, l’obbligo vaccinale si applica a tutto il personale scolastico, incluso
quello assente dal servizio per legittimi motivi, con la sola eccezione del personale indicato nella
precedente propria nota 7 dicembre 2021, n. 1889/DPIT, il cui rapporto di lavoro risulti sospeso per
collocamento fuori ruolo, comando, aspettativa per motivi di famiglia, mandato amministrativo,
infermità, congedo per maternità, paternità, per dottorato di ricerca, sospensione disciplinare e
cautelare.
Ferme restando le indicazioni fornite in ordine alle modalità di controllo mediante piattaforma SIDI
(nota 14 dicembre 2021, n. 1337/DPPR), il dirigente scolastico, senza indugio, procede pertanto
alla verifica della regolarità della posizione vaccinale sia del personale presente in servizio che di
quello assente e invita quanti non in regola con l’obbligo vaccinale a produrre, entro cinque giorni
dalla ricezione dell’invito, uno dei seguenti documenti:
a) documentazione comprovante l’effettuazione della vaccinazione;
b) attestazione relativa all’omissione o al differimento della stessa;
c) presentazione della richiesta di vaccinazione da eseguirsi in un termine non superiore a venti
giorni dalla ricezione dell’invito;
d) insussistenza dei presupposti per l’obbligo vaccinale.
Nei casi in cui la documentazione richiesta non pervenga entro il suddetto termine di cinque giorni,
ai sensi dell’articolo 4-ter, comma 3, del decreto-legge n. 44/2021, i dirigenti scolastici, “accertano
l’inosservanza dell’obbligo vaccinale e ne danno immediata comunicazione scritta all’interessato.
L’atto di accertamento dell’inadempimento determina l’immediata sospensione dal diritto di
svolgere l’attività lavorativa, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del
rapporto di lavoro”. La sospensione produce gli effetti ed ha la durata indicati nel medesimo
articolo.

2) Soggetti esenti dall’obbligo vaccinale
In virtù di quanto previsto dall’art. 4, comma 2, decreto-legge n. 44/2021, al personale della scuola
si applica la disposizione che prevede:
“solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni
cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale, nel rispetto delle
circolari del Ministero della salute in materia di esenzione dalla vaccinazione anti SARSCoV-
2, non sussiste l’obbligo […] e la vaccinazione può essere omessa o differita”.
Per il caso di cui trattasi, il successivo comma 7, del citato art. 4, dispone che: “per il periodo in cui la vaccinazione di cui al comma 1 è omessa o differita, il datore di lavoro adibisce i soggetti di cui al comma 2 a mansioni anche diverse, senza decurtazione della retribuzione, in modo da evitare il rischio di diffusione del contagio da SARS-CoV-2”.
Tali previsioni non intro ducono l’obbligo tout court , q uanto piuttosto la possibilità, per il datore di
lavoro, di adibire il personale esente/differito dalla vaccinazione a mansioni diverse da quelle
ordinariamente svolte.
In tal senso, il dirigente scolastico, datore di lavoro e responsabile della sicurezza dei lavoratori,
acquisisce dal personale interessato la certificazione prevista dal citato art. 4, comma 2, decretolegge
n. 44/2021, certificazione che dovrà risultare conforme alle circolari del Ministero della
salute in tema di esenzione da vaccinazione anti SARS-CoV-2.
Dopodiché, in relazione alle specifiche situazioni di contesto, il dirigente scolastico si avvale del
Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) e del Medico competente per definire
le possibili condizioni di riduzione del rischio di diffusione del contagio e di contenimento del
rischio per la salute del soggetto esente e di quello nei confronti del quale la vaccinazione risulti
differita, intervenendo sugli aspetti organizzativi connessi allo svolgimento dell’attività lavorativa.
Il Legislatore, ovviamente, non chiede al dirigente scolastico interventi “impossibili” ma, più
semplicemente, che si adottino le misure che, “secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la
tecnica, sono necessarie a tutelare” la salute del personale scolastico (art. 2087 del Codice Civile).
In buona sostanza, acquisite le valutazioni tecniche del Medico competente e del RSPP, nel rispetto
della normativa vigente in materia di sorveglianza sanitaria, il dirigente scolastico valuta la
possibilità che il personale di che trattasi prosegua nello svolgimento della prestazione lavorativa
cui è normalmente adibito.
In ipotesi contraria, ovvero qualora da detta valutazione tecnica emerga un rischio elevato, il
dirigente individua, con la collaborazione dei tecnici sopra citati, interventi che consentano di
ridurre il rischio, permettendo con ciò il proseguimento del servizio in condizioni accettabili di
sicurezza. Potranno a tale fine essere adottati provvedimenti protettivi ulteriori rispetto agli usuali,
quali, ad esempio, mascherine FFP2, visiere professionali paraschizzi aggiuntive all’utilizzo di
mascherine, utilizzo di aule di maggiore ampiezza, con studenti maggiormente distanziati e in
numero ridotto, potenziamento aerazione.
Qualora anche tali ultimi provvedimenti non consentano di ridurre in maniera ritenuta accettabile
il rischio di contagio, per il lavoratore o per la comunità scolastica, il dirigente provvede ad
assegnare il lavoratore a mansioni alternative quali, a puro titolo indicativo per il personale
docente, attività di programmazione, di potenziamento a distanza degli apprendimenti, di
supporto alla didattica erogata agli alunni in istruzione domiciliare, ecc. Ove ricorra l’esigenza di assegnare il lavoratore a mansioni alternative, al fine di garantire la
regolarità e il buon andamento del servizio scolastico, svolto in presenza, nonché l’efficacia,
l’efficienza e l’economicità dello stesso, il dirigente riorganizzerà l’attività scolastica, adottando i più
opportuni provvedimenti di gestione del personale a disposizione, in ragione dei propri poteri di
direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane. Nell’ipotesi in cui risulti non
altrimenti esitabile la sostituzione del personale esente/differito dalla vaccinazione, si ricorrerà alle
sostituzioni secondo le regole ordinarie previste dalla normativa vigente.

3) La realtà che irrompe
Un romanziere spagnolo, José Ángel González Sainz, osserva in una recente intervista a El Mundo1:
“nella vita di un paese o di una persona, ci sono momenti in cui la realtà, la realtà più
concretamente reale, la più cruda e meno condita da ricette e da cuochi abituati a cucinare
mentalità e storie, irrompe improvvisamente con una violenza terrificante a cui non eravamo
abituati. La realtà non diventa reale in quel momento, era sempre stata reale, era lì fin dall’inizio,
ma la sua maggiore leggerezza ci ha permesso di non guardarla continuamente faccia a faccia, era
sufficiente farlo con la coda dell’occhio e concentrarsi su quante storie e illusioni ci venivano
servite, più o meno piacevoli o ingannevoli…”.
La realtà di questo tempo ci ha scosso. Più ancora ha scosso i nostri studenti che, pur animati dalla
giovanile baldanza, sono in itinere nella costruzione del proprio sé e dunque maggiormente
necessitano di accompagnamento nell’introduzione alla realtà. Perciò ognuno di noi, in questo
tempo, è chiamato a fare quanto più e meglio può, nello svolgere il compito scolare cui a diverso
titolo è chiamato. In particolare noi dirigenti dello Stato, dirigenti scolastici o del Ministero
dell’istruzione.
Merita a questo proposito rileggere quanto autorevolmente osservato2: la legge è “il prerequisito
dell’azione amministrativa, la bussola dell’agire civico, l’orizzonte dell’interesse generale… Per
diventare dirigenti, al di là di competenze tecniche e professionali specifiche, occorre ascoltare,
relazionarsi, confrontarsi, mettersi in gioco. Essere pronti ad assumere rischi e decisioni… occorre
anche essere coraggiosi, aperti al cambiamento…”.

IL CAPO DIPARTIMENTO
Stefano Versari