Cinque azioni per l’educazione permanente

Una giornata dedicata all’apprendimento permanente per mettere al centro la persona, le sue capacità, le sue competenze, le sue inclinazioni, le sue ambizioni, i suoi sviluppi.   Si è svolta oggi a Roma il convegno organizzato dal MIUR sull’apprendimento permanente durante il quale sono state presentate le prime cinque azioni che il Ministero metterà in campo per intervenire sul fronte delle competenze della popolazione adulta.

A convegno hanno partecipato le Organizzazioni sindacali, i rappresentanti dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA), quelli della Rete universitaria per l’apprendimento permanente (RUIAP), quelli del terzo settore e dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). È stato inoltre riaperto il tavolo interistituzionale istituito presso la Conferenza Unificata.

Queste le cinque azioni indicate dal ministero:

1) Favorire e sostenere la partecipazione dei CPIA alla costruzione e al funzionamento delle reti territoriali per l’apprendimento permanente.

2) Favorire e sostenere – in coerenza con quanto previsto da “Agenda 2030” e dalla “Nuova Agenda europea delle competenze” – l’attivazione di “Percorsi di Garanzia delle Competenze” destinati alla popolazione adulta in età lavorativa  finalizzati all’acquisizione delle competenze di base (matematiche, alfabetiche, linguistiche e digitali), trasversali (capacità di lavorare in gruppo, pensiero creativo, imprenditorialità, pensiero critico, capacità di risolvere i problemi o di imparare ad apprendere e alfabetizzazione finanziaria).

3) Potenziare e consolidare i Centri di ricerca, sperimentazione e sviluppo in  materia di istruzione degli adulti, già attivati.

4) Favorire e sostenere la piena applicazione ai percorsi di istruzione degli adulti di strumenti di flessibilità e in particolare della “fruizione a distanza”.

5) Favorire e sostenere l’attivazione di “Percorsi di Istruzione Integrati” finalizzati a far conseguire, anche in apprendistato, una qualifica e/o un diploma professionale nella prospettiva di consentire il proseguimento della formazione nel livello terziario (universitario e non).

L’obiettivo primario è l’attivazione entro il 2019, d’intesa con le Regioni, di una sperimentazione nazionale dei “Percorsi di Istruzione Integrati”.

Secondo il Rapporto dell’Ocse “Strategia per le competenze” riguardante l’Italia, nel nostro Paese “più di 13 milioni di adulti hanno competenze di basso livello. Gli adulti che hanno competenze di basso livello in Italia sono, in gran parte, lavoratori più anziani e immigrati e sono concentrati nelle imprese più piccole, in settori meno progrediti e nelle regioni meno sviluppate. Il 39% di chi ha un’età compresa tra 25-65 anni possiede un livello basso di competenze, sia di lettura sia matematiche, ma solo il 14% partecipa alla formazione per gli adulti; il terzultimo risultato registrato nella Survey PIAAC”.

Sono indispensabili progetti di rete che coinvolgano tutti i soggetti ed è necessario mettere in campo azioni strategiche per sopperire quanto prima ai problemi evidenziati.