[ANCI] La valutazione del sistema d’istruzione

Comunicato Anci sulla Conferenza Unificata del 17 giugno 2004 , relativo allo schema di decreto legislativo relativo all’istituzione del nuovo “Servizio nazionale di valutazione del sistema di istruzione e di istruzione e formazione”

Lo schema di decreto è passato il 17 giugno al secondo vaglio della Conferenza Unificata, dove già nella seduta precedente erano state sollevate numerose eccezioni, sia da parte delle Regioni che delle Autonomie, tanto da indurre il Presidente, ministro La Loggia ad ottenere dal Miur uno slittamento dei termini di approvazione e una nuova discussione in sede tecnico-politica con la presenza della Sottosegretaria Aprea.
Durante la prima riunione tecnico-politica nessuna delle richieste delle Regioni e delle Autonomie è stata accolta e la Sottosegretaria, rispetto al documento consegnato con una serie di emendamenti, ha affermato: vi invierò le ragioni del no alle vostre richieste.
Parola puntualmente mantenuta nel documento fatto pervenire dal Miur tramite la Segreteria della Conferenza, tanto che la stessa Segreteria, nel documenti di accompagno, rimandava la definizione del punto al confronto politico.

Ma quale erano stati i punti di dissenso?

L’ANCI e l’UPI e le Regioni, confermando quanto già espresso nel documento presentato in Conferenza Unificata il 20 maggio 2004, sostenevano che:

• il provvedimento, incidendo sulle competenze regionali in materia di istruzione e formazione professionale, doveva essere assunto previa intesa con la Conferenza Unificata [e non “sentito il parere…”];

• la legge n. 53/2003 non prevede la delega all’istituzione del “Servizio nazionale di valutazione”, bensì all’emanazione di norme generali sulla valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione, delegando a rideterminare le funzioni e la struttura dell’attuale INVALSI;

• lo schema di decreto non definisce concretamente il “Servizio nazionale di valutazione” che si prefigge di istituire e che dovrebbe essere impostato successivamente alla completa realizzazione del sistema di cui alla legge n. 53/2003 attraverso una strategia di intese e di raccordo fra i diversi soggetti istituzionali competenti, nel rispetto di ruoli e funzioni;

• l’Invalsi dovrebbe essere autonomo, in considerazione delle nuove funzioni ad esso affidate dall’art. 3 della legge n. 53/2003, sopprimendo la vigilanza del MIUR e i correlati articoli 3, 5, 6, 7 e 9 dello schema di decreto;

• va eliminata l’assimilazione della competenza statale a dettare i livelli essenziali delle prestazioni con la definizione degli standard minimi formativi di cui all’articolo 7, comma 1 lettera c) della Legge 53 del 2003;

• è inaccettabile che la valutazione della “qualità complessiva dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche e formative” in un sistema a legislazione concorrente escluda un percorso di condivisione con le Regioni e gli Enti locali.

E’ infine contraddittorio un sistema di Valutazione rigidamente Statale in un sistema di Istruzione a legislazione concorrente, di cui tiene invece correttamente conto la legge 53/2003. La legge n. 53 afferma con chiarezza che il Profilo educativo, culturale e professionale dei giovani iscritti ai due “sistemi” è unico e quindi la scelta di avere un unico organismo di valutazione a livello nazionale appare coerente con questa impostazione, (anziché andare verso sistemi di valutazione regionali).

Ma nel sistema di valutazione nazionale debbono necessariamente essere inseriti i soggetti cui l’ordinamento affida la gestione del sistema di istruzione, le Regioni ed anche le Autonomie, alle cui attese la scuola, secondo la legge, deve rispondere, e che debbono partecipare alla valutazione della “qualità complessiva dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche e formative”

Primo parere congiunto di Regioni province e Comuni:
“Per quanto sopra esposto, l’ANCI e l’UPI esprimono una valutazione negativa sul provvedimento in oggetto, salvo l’accoglimento degli emendamenti già presentati in sede di gruppo tecnico-politico tenutosi presso la Segreteria della Conferenza Unificata lo scorso 9 giugno e che si allegano, ivi compresa la modifica del Titolo dello schema di decreto in esame.”

Il documento di risposta del Miur non tiene conto della proposta presentata nella riunione tecnica, di avviare un percorso di collaborazione istituzionale per la definizione del servizio/sistema di valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione attraverso intese, stralciando momentaneamente il riordino dell’INVALSI.

Pertanto, stante il mancato accoglimento degli emendamenti proposti in sede tecnica, il parere non poteva essere modificato.

Invece, durante la riunione in Conferenza Unificata e contrariamente a quanto affermato fino ad allora, la Sottosegretaria Aprea ha aperto alle Regioni concedendo due membri nel Direttivo anziché uno e alcune piccole varianti del testo, ma non certo le fondamentali tra cui l’intesa, né il rinvio per l’analisi del nuovo testo scaturente dalle concessioni, tanto che le regioni hanno dovuto fare la conta dei presenti e il provvedimento è stato approvato dalle Regioni di centro-destra presenti e respinto dalle regioni di centro- sinistra.

Anci Upi e Uncem hanno mantenuto il parere contrario.