L’Italia ancora in coda sull’istruzione

 “Noi Italia 2018. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo“,  presentato il 27 aprile dall’Istat, mette in luce la collocazione del nostro Paese nel contesto europeo e le differenze regionali che lo caratterizzano. In molti casi l’Italia si colloca sistematicamente al di sotto della media europea. Permangono divari importanti riguardo alla performance del sistema produttivo nel suo complesso e si rilevano, tra le altre, debolezze nell’ambito dell’economia della conoscenza, della formazione e nel mercato del lavoro.

Per quanto riguarda l’istruzione, a livello europeo l’incidenza della spesa pubblica sul Pil (dato rilevato nel 2015) è superiore rispetto a quella registrata in Italia. La Danimarca mostra la spesa più elevata, mentre il nostro Paese si colloca al terzultimo posto insieme alla Bulgaria.

L’Italia risulta quart’ultima nella graduatoria dei 25-64enni con livello di istruzione non elevato (con una incidenza di adulti poco istruiti quasi doppia rispetto alla media Ue) e quintultima in quella dei giovani che hanno abbandonato precocemente gli studi (13,8% contro una media Ue del 10,7%).
Nel caso della partecipazione degli adulti ad attività formative, l’Italia presenta valori leggermente più bassi della media europea, collocandosi in una posizione centrale, mentre i paesi scandinavi confermano le percentuali più elevate.

Il tasso di partecipazione dei giovani 15-24enni al sistema di istruzione e formazione italiano nel 2015 si conferma inferiore al valore medio europeo: si presenta in linea alla media europea per i 17enni, mentre si mantiene tra i più bassi in Europa nella fascia di età 20-24 anni, dove il divario con gli altri paesi aumenta.

In merito ai 30-34enni con titolo di studio universitario, diciotto paesi dell’Ue hanno già raggiunto il target europeo del 40% fissato nella Strategia Europa 2020; l’Italia, per quanto in miglioramento, ricopre la penultima posizione seguita solo dalla Romania.

Infine, riguardo la quota dei giovani che non lavorano e non studiano, nel 2016 l’Italia si conferma al primo posto nella graduatoria dei 28 paesi europei, seguita da Bulgaria e Grecia, con un valore superiore di 10 punti percentuali rispetto alla media europea.

Il rapporto di ricerca è scaricabile dal sito noi-italia.istat.it