“OpenCUP” ci aiuterà a conoscere gli interventi in edilizia scolastica

Uno dei problemi che necessita affrontare, nell’ambito del monitoraggio degli interventi sul patrimonio edilizio scolastico, è l’integrazione delle informazioni in possesso dei diversi soggetti istituzionali.   

Lo scorso ottobre è stato firmato il Protocollo d’Intesa tra il Dipartimento per Programmazione e il coordinamento della politica economica (DIPE) e la Struttura di Missione  della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la riqualificazione dell’edilizia scolastica, per integrare le informazioni disponibili tra le banche dati delle due strutture.

In seguito a tale Protocollo è stato, in questi giorni, presentato il “Progetto OpenCUP”.

Il CUP (Codice Unico di Progetto) è un codice alfanumerico univoco, costituito da 15 caratteri, che identifica e accompagna un progetto d’investimento pubblico durante tutto ciclo di vita. Costituisce una sorta di “codice fiscale” del progetto.

Il  “Progetto OpenCUP” permetterà una lettura più mirata ed efficace del lavoro per la riqualificazione delle scuole italiane.

Quattro nuove tipologie d’intervento, per i progetti d’investimento pubblico, classificati come “Realizzazione di Lavori pubblici (Opere ed Impiantistica)”, si riferiranno a specifiche azioni di manutenzione straordinaria prevalenti nel settore dell’edilizia scolastica, ma non solo:

  • Manutenzione straordinaria di adeguamento sismico (dare garanzia al pari di un edificio di nuova costruzione)
  • Manutenzione straordinaria di miglioramento sismico (migliorare la sicurezza)
  • Manutenzione straordinaria per accessibilità e abbattimento delle barriere architettoniche
  • Manutenzione straordinaria di adeguamento impiantistica e/o antincendio

Saranno anche creati anche quattro nuovi templete per la richiesta dei CUP da utilizzare in caso di “manutenzione edifici scolastici”, “interventi riguardanti palestre”, “mense scolastiche” e “costruzione di nuovi edifici scolastici”.

Tutto questo potrà apparire unicamente una piccola modifica al programma informatico con il quale vengono gestite le opere pubbliche ma, se ben utilizzata, sarà un modo per conoscere meglio la tipologia e l’andamento dei lavori evitando insopportabili richieste duplicate di dati, come spesso ne arrivano, agli enti locali e alle scuole.