Serve spirito critico per affrontare il cambiamento

Si è conclusa oggi la tre giorni di Bologna “Futura: il Piano Nazionale Scuola Digitale” organizzata dal Ministero dell’Istruzione.    Sono stati presentati i primi risultati dei gruppi di lavoro sull’uso dei device personali a scuola e sulle metodologie didattiche innovative. Da lunedì, sul sito del Miur, sarà disponibile il “Curriculum di Educazione civica digitale” ed è stato annunciato un finanziamento di 25 milioni per la formazione dei docenti.

La ministra Fedeli ha messo in guardia dal rischio che il cambiamento tecnologico si possa affrontare semplicemente acquistando tecnologia o introducendo nuovi contenuti o obiettivi formativi. In realtà, ha detto la ministra: “Si vince sviluppando spirito critico e responsabilità, si vince investendo con decisione sulla cura della qualità, che riguarda l’organizzazione, la didattica e l’innovazione metodologica. Si vince puntando sulle competenze”.

Nel corso dell’evento, la Ministra ha anche annunciato un investimento da 25 milioni di euro per la formazione delle e degli insegnanti sulla cultura, i temi, le metodologie digitali.

Sono stati poi presentati i primi risultati dei gruppi di lavoro attivati dal MIUR sulla mappatura di metodologie didattiche innovative e sull’uso dei dispositivi personali mobili a scuola, che sono sfociati in un “decalogo” che sarà inviato alle istituzioni scolastiche, insieme al documento completo realizzato dagli esperti.

È stato infine annunciato che da lunedì, sul sito MIUR www.generazioniconnesse.it, sarà disponibile il primo Curriculum di educazione civica digitale per le scuole di ogni ordine e grado.

Ecco il decalogo per l’uso dei dispositivi mobili a scuola:

1. Ogni novità comporta cambiamenti.

Ogni cambiamento deve servire per migliorare l’apprendimento e il benessere delle studentesse e degli studenti e più in generale dell’intera comunità scolastica.

2. I cambiamenti non vanno rifiutati, ma compresi e utilizzati per il raggiungimento dei propri scopi.

Bisogna insegnare a usare bene e integrare nella didattica quotidiana i dispositivi, anche attraverso una loro regolamentazione. Proibire l’uso dei dispositivi a scuola non è la soluzione. A questo proposito ogni scuola adotta una Politica di Uso Accettabile (PUA) delle tecnologie digitali.

3. La scuola promuove le condizioni strutturali per l’uso delle tecnologie digitali.

Fornisce, per quanto possibile, i necessari servizi e l’indispensabile connettività, favorendo un uso responsabile dei dispositivi personali (BYOD). Le tecnologie digitali sono uno dei modi per sostenere il rinnovamento della scuola.

4. La scuola accoglie e promuove lo sviluppo del digitale nella didattica.

La presenza delle tecnologie digitali costituisce una sfida e un’opportunità per la didattica e per la cultura scolastica. Dirigenti e insegnanti attivi in questi campi sono il motore dell’innovazione. Occorre coinvolgere l’intera comunità scolastica anche attraverso la formazione e lo sviluppo professionale.

5. I dispositivi devono essere un mezzo, non un fine.

È la didattica che guida l’uso competente e responsabile dei dispositivi. Non basta sviluppare le abilità tecniche, ma occorre sostenere lo sviluppo di una capacità critica e creativa.

6. L’uso dei dispositivi promuove l’autonomia delle studentesse e degli studenti.

È in atto una graduale transizione verso situazioni di apprendimento che valorizzano lo spirito d’iniziativa e la responsabilità di studentesse e gli studenti. Bisogna sostenere un approccio consapevole al digitale nonché la capacità d’uso critico delle fonti di informazione, anche in vista di un apprendimento lungo tutto l’arco della vita.

7. Il digitale nella didattica è una scelta: sta ai docenti introdurla e condurla in classe.

L’uso dei dispositivi in aula, siano essi analogici o digitali, è promosso dai docenti, nei modi e nei tempi che ritengono più opportuni.

8. Il digitale trasforma gli ambienti di apprendimento.

Le possibilità di apprendere sono ampliate, sia per la frequentazione di ambienti digitali e condivisi, sia per l’accesso alle informazioni, e grazie alla connessione continua con la classe. Occorre regolamentare le modalità e i tempi dell’uso e del non uso, anche per imparare a riconoscere e a mantenere separate le dimensioni del privato e del pubblico.

9. Rafforzare la comunità scolastica e l’alleanza educativa con le famiglie.

È necessario che l’alleanza educativa tra scuola e famiglia si estenda alle questioni relative all’uso dei dispositivi personali. Le tecnologie digitali devono essere funzionali a questa collaborazione. Lo scopo condiviso è promuovere la crescita di cittadini autonomi e responsabili.

10. Educare alla cittadinanza digitale è un dovere per la scuola.

Formare i futuri cittadini della società della conoscenza significa educare alla partecipazione responsabile, all’uso critico delle tecnologie, alla consapevolezza e alla costruzione delle proprie competenze in un mondo sempre più connesso.